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La terra del nostro Moscato si appresta a celebrare la Pasqua seguendo la grande tradizione contadina dei nostri paesi. C’è il fermento della primavera e della ripartenza -peraltro già avviata- a domare i tralci delle tante vigne, c’è la festa religiosa e nelle famiglie che già in tempi lontani poneva sul tavolo imbandito una bottiglia del Moscato sopravvissuta ai “botti in cantina”. Oggi come allora e ancor più i vini delle nostre uve Moscato non possono mancare alla mensa delle nostre case perchè proprio da qui devono partire la valorizzazione e il consumo e ci sono poi altri scontati e gustosi motivi: le bollicine di Moscato d’Asti e di Asti (senza dimenticare la relativa grappa e il passito) si sposano perfettamente con i dolci pasquali e con il cioccolato così diffuso in questo periodo. Buona Pasqua da parte mia e di tutto il Consiglio Direttivo dell'Associazione.
Giovanni Borriero
Presidente Associazione Comuni del Moscato
A Verona la 47esima edizione del Vinitaly presenta la grande offerta di aziende e industrie del nostro comparto Moscato, in gran parte allineate nel padiglione 9. Nello stesso spazio, l'area istituzionale della Regione Piemonte propone diversi appuntamenti che riguardano la nostra terra. Si segnalano in particolare due appuntamenti: domenica 7 aprile alle 13.30 “Fenoglio e le terre del Moscato” vuole essere anche un ricordo dello scrittore albese di cui si celebra il 50° anniversario della morte. In collaborazione con il Centro Studi Beppe Fenoglio si parlerà delle opere e delle colline che ne sono protagoniste insieme ai rappresentanti dell'enoteca “Colline del Moscato” di Mango e della “Bottega del vino Moscato” di Castiglione Tinella.
Se il precedente incontro che ha riunito i moscatisti aveva già posto in risalto il lavoro dei vignaioli quale nobile motivo per difendersi dalle ingiustizie relative alla questione del Comune di Asti, l'affollato incontro del 22 marzo al Teatro Balbo di Canelli - organizzato dal Consorzio di Tutela - ha reso i nostri coltivatori di vigne dei veri protagonisti. La festa e il riconoscimento sono stati dedicati a chi scende e risale giornalmente le ripide colline per gestire i propri vigneti, lavorando in condizioni difficoltose dove l'applicazione meccanica mostra tutti i suoi limiti: oltre il 50% di pendenza, i pali dei filari che diventano anche sostegno per l'equilibrio del passo e per la terra che non scenda a valle.
Venerdì 22 marzo a Canelli Teatro Balbo
Festa dedicata agli 800 vignaioli del Moscato che coltivano i sorì: filari più ripidi delle grandi scalate di Giro e Tour.
Ci sono vigne dove è perfino difficile stare in piedi, i trattori non possono entrare perché il terreno è troppo ripido. Sono i sorì, sui versanti meglio esposti delle colline e solo la tenacia degli uomini continua a mantenervi la coltivazione della vite ed in particolare del Moscato d’Asti, l’uva che fa nascere l’Asti docg. E’ dedicata ai vignaioli dei sorì la festa-incontro che si terrà venerdì 22 marzo dalla 17,30 al cinema-teatro Balbo di Canelli.
Sarà un momento speciale di riflessione e riconoscimento che arriva al termine di una ricerca condivisa da tutte le componenti della filiera del Moscato d’Asti.
E’ un territorio dove operano oltre quattromila aziende che coltivano 9700 ettari di filari nei 52 comuni della zona a docg, lungo la fascia sud delle province di Asti, Alessandria e Cuneo.
Produttori, operatori della caccia, curiosi e amministratori hanno occupato ogni posto a sedere nella sala comunale del Consiglio di Castiglione Tinella in occasione dell’incontro dedicato ai danni provocati dai Caprioli. Tanti i sindaci presenti arrivati dal Roero, dal Monferrato e dall’alta Langa intervenuti insieme ai primi cittadini dei Comuni della bassa Langa dei vigneti coltivati a Moscato. I numerosi relatori presenti hanno offerto una panoramica sulla massiccia presenza della fauna selvatica e dei danni che provoca alle diverse produzioni.
All'enoteca regionale Colline del Moscato da l 10 marzo al 1 aprile.
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Il protagonista è stato senz’altro lui: Lodovico Isolabella, avvocato milanese e moscatista con vigneti in quel di Loazzolo. La sala della Cassa di Risparmio di Asti gremita di produttori vitivinicoli è stata felicemente rapita dalla “arringa” appassionante dell’ottantaduenne legale che ha difeso i diritti dei nostri agricoltori affrontando nelle aule del tribunale l’annosa questione dell’inserimento del Comune di Asti insieme a diversi avvocati dei quali erano presenti il nipote Nicola Pietrantoni per lo studio Isolabella e Antonio Papi Rossi dello studio legale Santa Maria.
Nella affollata occasione canellese di venerdì 1 marzo è stato Saracco a dire Abbiamo forse per la prima volta portato avanti una battaglia tutti insieme. In effetti si respirava un'aria di grande collaborazione e il lavoro duro dei contadini in vigna è stato ricordato volentieri e diverse volte, a partire dagli avvocati che hanno lottato in tribunale. E' certo questa l'unione che serve e questo il giusto spirito condiviso per preservare e valorizzare l'enorme e prezioso patrimonio appartenente a cinquantadue Comuni e a migliaia di produttori.