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Produttori, operatori della caccia, curiosi e amministratori hanno occupato ogni posto a sedere nella sala comunale del Consiglio di Castiglione Tinella in occasione dell’incontro dedicato ai danni provocati dai Caprioli. Tanti i sindaci presenti arrivati dal Roero, dal Monferrato e dall’alta Langa intervenuti insieme ai primi cittadini dei Comuni della bassa Langa dei vigneti coltivati a Moscato. I numerosi relatori presenti hanno offerto una panoramica sulla massiccia presenza della fauna selvatica e dei danni che provoca alle diverse produzioni.
Cesare Gilli della Coldiretti Cuneo ha esposto le diverse azioni e proposte già intraprese, e giunte anche in Prefettura, relative a questo problema; Giuseppe Molinari ha comunicato l’esigenza che lo ha spinto a costituire anni fa il Comitato Langa e Alta Langa per la tutela delle proprietà e delle produzioni contro l’invasione di Caprioli, Cinghiali e Ghiri; Carlo Rocca e Michele Pelazza della ATC CN5 hanno parlato di metodiche complicate per la caccia di selezione, offrendo qualche dato numerico e suggerendo un eventuale riconfinamento degli ATC rendendo le zone più omogenee.
Gli assessori per l’agricoltura della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte Roberto Mellano e Claudio Sacchetto hanno dichiarato ogni disponibilità a proseguire ed approfondire le azioni in modo da compensare l’attuale insufficienza organizzativa di fronte al moltiplicarsi di questi animali. Mellano ha sottolineato l’alta percentuale di incidenti stradali provocati dalla fauna fuori controllo sul territorio provinciale: in sala Silvio Taretto da Levice ha portato la sua testimonianza diretta su questo argomento che coinvolge la salute e la vita delle persone e che rappresenta il più importante motivo per la promozione di un ridimensionamento degli animali liberi presenti.
L’assessore Sacchetto proporrà ulteriori azioni nel nuovo disegno di legge che si sta allestendo considerando anche un eventuale cambiamento della norma che interessa il rapporto tra la proprietà della coltura e la proprietà dell’animale che si ciba della stessa.
Tutti d’accordo nel dichiarare lo stato di emergenza, sulla necessità di cambiare delle regole, di considerare provvedimenti drastici e anche sulla necessità di informare maggiormente l’opinione pubblica su questo grave problema: non si parte dalla volontà di sopprimere un animale ma dalla umana esigenza di tutelare la vita delle persone e il frutto del loro lavoro quotidiano.