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L’isola felice che non c’è (seconda stella a destra)

Anticipato al 25 novembre, si è svolto a S. Stefano Belbo l’annuale appuntamento che il Cepam, attraverso la grande volontà di Luigi Gatti, offre ogni anno al popolo del Moscato. Il titolo scelto quest’anno era un invito alla riflessione considerando il difficile momento che attraversa l’economia e la vera o presunta “tenuta” dei nostri prodotti. Ovviamente le preoccupazioni esistono e sono anche balzate fuori nel dibattito, farcite da numerosi e seri aspetti che riguardano il comparto, così che la felicità dell’isola è venuta meno e si è preferito non vederla (nonostante le indicazioni). Il Mercato dice -20% per l’Asti e -5% per il Moscato d’Asti nei contratti del 2012. Potrebbe essere un calo fisiologico? Possibile, ma teniamo gli occhi aperti e le gambe ben salde. I 18 milioni di euro spesi negli ultimi quattro anni in attività di promozione e di valorizzazione sono serviti così a poco che il Consorzio, con la voce di Bosticco, evidenzia la necessità di nuove soluzioni e già che c’è auspica anche una maggiore adesione alla struttura di tutela. Sulle nuove soluzioni per cementare e incrementare il mercato è ovviamente d’accordo Satragno, precisando che la ricerca ha però del vecchio. E si parla poi di terra: la Flavescenza dorata va assolutamente controllata e combattuta passando anche attraverso i regolamenti che impongono la pulizia dei gerbidi, luoghi di vacanza preferiti dallo Scafoideus: Luigino Icardi suggerisce il compito alla regione Piemonte, che potrebbe indicare una traccia da adottare nei Comuni che ancora non hanno applicato vincoli di carattere proprio. Il tema dei vigneti eroici, che passa attraverso il contributo regionale, i tre centesimi oggi pagati un po’ da tutti e la grande utilità che offrono al sostegno dei versanti, è sempre una bella immagine che ci riporta sulle capezzagne e ci ricorda la fatica per la quale si è lì, insieme, a difendere il valore delle nostre uve. Sono mancati i politici di riferimento ma, oltre ai già citati, c’erano i produttori e gli amministratori del territorio, le associazioni di categoria, rappresentanti di enoteche e anche l’Associazione Comuni del Moscato che, ha ricordato Borriero, da un anno siede in paritetica. Il Moscato nuovo si è festeggiato ancora nel pomeriggio tra i colori dei disegni dei bambini che sono innocenti e vedono chiaramente anche un’isola felice che non c’è.