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Nel novembre dell’anno 2002, i sindaci dell’area piemontese compresa nel disciplinare di produzione delle uve Moscato d'Asti e dei relativi vini indicata in un territorio composto da cinquantadue Comuni appartenenti alle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, hanno deciso di unirsi attraverso questa associazione. L’idea interpreta il carattere istituzionale e rappresentativo dei tanti Municipi interessati che, in sinergia tra loro, si pongono accanto ai già esistenti organismi relativi a questo specifico comparto per difendere e sostenere in modo "super partes" il valore territoriale, storico-culturale e produttivo.
Citando i contenuti dello Statuto, è dichiarata l’intenzione “di esercitare attività di solidarietà sociale volta alla salvaguardia e alla promozione del territorio di produzione e di trasformazione dell’uva Moscato, con particolare riguardo alla tutela ed alla valorizzazione della natura, dell’ambiente, dell’arte, della cultura, delle tradizioni e della storia che hanno accompagnato negli anni lo sviluppo della coltivazione dell’antico vitigno Moscato e dei suoi prodotti”.
Nella sua ormai decennale storia, l’associazione ha affrontato importanti questioni territoriali difendendo legittime posizioni anche attraverso percorsi legali ed ha realizzato alcuni progetti promozionali fra cui “Offri il Moscato d’Asti al tuo ospite” che ha coinvolto le attività commerciali dell’intera area. Molto sostenuto risulta l’impegno rappresentativo nei diversi appuntamenti ordinari e straordinari così come la ricerca di colloquio con le istituzioni pubbliche di ogni grado. A partire dal 2011 l'Associazione Comuni del Moscato siede in modo permanente al tavolo della Commissione Paritetica come parte uditrice, insieme a tutti i principali attori del comparto Moscato dai quali dipende annualmente l'andamento economico del comparto.