Clicca sul quadrato rosso qui sotto per aprire la cartina dei Comuni del Moscato d'Asti.
Nell'ultimo mese di luglio il Consorzio dell’Asti - in qualità di gestore dei contributi destinati ai viticoltori proprietari delle cosiddette “vigne eroiche” - ha provveduto ad inviare la comunicazione agli interessati con l’entità del contributo che sarà pagato. L’apposita Commissione Qualità allestita per classificare la superficie coltivata e individuare i “sorì” oggetto del premio, ha stabilito quale criterio un indice di pendenza del vigneto pari o superiore al 50%: sui quasi 10.000 ettari dell’area di produzione della nostra uva Moscato ne sono stati selezionati 341 coltivati da 800 produttori
Non c’è pace nella vicenda che riguarda l’inserimento del Comune di Asti nell’attuale area di produzione. Dopo la sentenza del TAR a favore della Associazione Comuni del Moscato e di tutte le altre organizzazioni del territorio in difesa delle regole e della produzione, prima l’azienda Castello del Poggio si è ripresentata con un ricorso di cui si avranno notizie in autunno e poi, a sorpresa, si è scoperto che parte del territorio del Comune di Asti - compresi i noti terreni della proprietà veneta - erano stati inseriti nell’area DOCG con un Decreto del 12 luglio 2013, nell’ambito di una correzione di alcuni disciplinari di produzione tra i quali quello relativo al nostro Moscato.
Com’era prevedibile, l’accordo non c’è ancora… nel rispetto della tradizione. L’ultima riunione della Commissione Paritetica riunitasi a Torino lo scorso lunedì non ha avuto esiti definitivi ma soltanto discussioni e rilanci sul prezzo e sulle rese che dovranno “regolare” la prossima vendemmia. La proposta definitiva dell’industria è una resa di 100 quintali per ettaro con 1 euro di trattenuta per la promozione.