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L’annosa questione dell’inserimento del Comune di Asti nel territorio di produzione delle nostre uve Moscato registra un nuovo ed infelice sviluppo. Dopo l’ultima puntata di questo lungo dibattimento che aveva visto qualche mese fa la vittoria di tutti gli attori opposti alle note intenzioni dell’azienda Zonin, quest’ultimo ha nuovamente presentato ricorso al Consiglio di Stato per difendere ancora le sue supposte ragioni. La notizia è stata oggetto di una riunione straordinaria del Direttivo della Associazione Comuni del Moscato che non ha esitato ad esprimere parere favorevole ad una nuova opposizione verso quest’ultima azione dell’azienda veneta.
Il presidente Giovanni Borriero ricorda la lotta che l’Associazione Comuni del Moscato ha condotto in modo determinato fin dalle prime battute di questa lunga vicenda: l’impegno di questo sodalizio che rappresenta l’intero territorio di produzione continuerà ad assumere una posizione di rilievo nella difesa dei diritti e del lavoro dei produttori dei cinquantadue Comuni. Come è già stato ricordato, l’azione non vuole certo essere una rivalsa nei confronti del Comune di Asti ma semplicemente una difesa delle regole, dei giusti principi e dei caratteri storici e colturali che identificano l’attuale territorio di produzione. Per una questione giuridica l’opposizione al ricorso verrà nuovamente affidata dal Comune di S. Stefano Belbo il quale muoverà le azioni legali per conto dell’Associazione attraverso lo Studio Isolabella che ha già seguito in modo efficace ed appassionante la questione in dibattimento. Accanto alla Associazione dei Comuni si opporranno certamente anche l’Assomoscato, la Muscatellum e gli organismi sindacali.