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Se ne è parlato anche all’ultima assemblea del CTM (Coordinamento Terre del Moscato) che si è tenuta a S. Stefano Belbo ad inizio agosto. L’argomento era infatti all’ordine del giorno ed ha sollevato le solite posizioni contrastanti, ormai abituali anche all’interno dei diversi organismi rappresentanti la parte agricola. Di allargare la zona di produzione delle nostre uve Moscato (con o senza Denominazioni di Origine) se ne parla ormai in continuazione, anche al di fuori dell’infinita querelle che riguarda Zonin e il Comune di Asti. Al centro la netta posizione espressa da Confagricoltura di Asti che vorrebbe l’ampliamento dei vigneti per soddisfare la richiesta: posizione che, a quanto pare, non è la stessa che proviene dai soci cuneesi dello stesso sodalizio sindacale. Assomoscato, altra voce di parte agricola, ha la stessa idea di quei cuneesi e snocciola dati relativi alla produzione del Prosecco, che si vuole prendere ad esempio per l’allargamento della zona ma che avrebbe provocato nel tempo l’abbassarsi di prezzi e redditi degli agricoltori. Morale: il CTM invita formalmente il Consorzio di Tutela ad allestire un sondaggio per conoscere la volontà dei nostri contadini. Il nostro Moscato non sa proprio fare a meno delle sue frizzanti e continue polemiche.