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La lunga storia che pone in contrapposizione l’azienda Castello del Poggio di proprietà Zonin e il territorio del Moscato d’Asti rappresentato dai diversi sodalizi, vede scritto un altro capitolo. Sul tavolo del Consiglio di Stato c’è infatti da giorni il nuovo “ricorso per revocazione” presentato dalla Castello del Poggio nei confronti del Comune di S. Stefano Belbo, della Associazione Comuni del Moscato, della Federazione regionale Coldiretti Piemonte, della Associazione Muscatellum e della Produttori Moscato d’Asti Associati, oltre che verso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del Comitato Nazionale Vini DOP e IGP, della Regione Piemonte e del Consorzio per la Tutela dell’Asti. Insomma, tutti gli organismi che hanno difeso una giusta posizione fino alla sentenza a questi favorevole dello scorso anno, sono nuovamente chiamati in causa “per la revocazione previa adozione delle più opportune misure cautelari, ivi compresa la sospensione degli effetti” relativamente alla sentenza resa tra le parti dal Consiglio di Stato del 28 novembre 2013. Così sta scritto sulle carte, e tra le vigne questa azione non sorprende più di tanto, sapendo che Zonin non pareva intenzionato ad abbandonare la sua battaglia. La notizia è stata affrontata e discussa dal Consiglio Direttivo della Associazione Comuni del Moscato lunedì 16 giugno e, dopo aver colloquiato anche con la Regione Piemonte, si è deciso di opporsi nuovamente a questo ennesimo ricorso accanto agli altri enti interessati, mantenendo una coerenza con l’impegno svolto fino ad oggi nella convinzione di operare per il bene del territorio rappresentato.