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Il presidente dell’Associazione dei Comuni del Moscato, Luigi Genesio Icardi, ha più volte espresso in passato la necessità di valorizzare i cosiddetti “sorì”, che sono elemento paesaggistico e produttivo diffuso sulle nostre colline, per poter dare il giusto valore al difficile impegno dei viticoltori che operano su queste aree impervie, dove non è possibile manovrare meccanicamente. Un giusto valore che deve essere economico a ricompensa della fatica, ma anche rivolto al mantenimento di preziosi versanti di collina, che offrono una riconosciuta qualità eccellente e che hanno assolutamente bisogno di essere coltivati come sempre è avvenuto nel passato, per evitare situazioni di degrado ambientale e di dissesto idrogeologico.
Il Ministero delle Politiche Agricole ha recentemente aperto le iscrizioni al primo Censimento Nazionale dell’Agricoltura Eroica: uno strumento che raccoglie le candidature delle aziende che hanno i requisiti richiesti. L’invito dei Sindaci del Moscato è dunque rivolto ai viticoltori interessati, che devono consultare la pagina dedicata del sito istituzionale del ministero in questione (ecco il link: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12099) e segnalare la propria realtà produttiva, inserendo le informazioni necessarie: è un’operazione piuttosto semplice che comprende la richiesta del nominativo, un indirizzo mail e una descrizione piuttosto generica dell’attività e dell’azienda; occhio alla scadenza, fissata per il 12 marzo. Un’azione che probabilmente non avrà benefici nell’immediato, ma sarà propedeutica a passi successivi che dovranno - e sarà nostra cura ancora stimolarli - portare ad atti concreti a beneficio degli agricoltori interessati.
Dobbiamo insistere, dice il presidente Icardi, per arrivare ad ottenere ciò che questa realtà “eroica” merita da tempo; le azioni proposte nel recente passato dal Consorzio di Tutela insieme a Regione Piemonte attraverso l’ex Commissione Paritetica, seppur meritevoli non hanno infine trovato una continuità oltre ad una prima impostazione di valorizzazione che ha compreso l’accantonamento di un fondo e un premio, operazione che si è interrotta dopo due anni. Per far capire a tutti di quale realtà agricola stiamo parlando, può essere certamente utile sfogliare le pagine dedicate ai “sorì” curate dall’enologo Lorenzo Tablino in un lavoro editoriale legato proprio a quel periodo, dove le testimonianze degli uomini indicano chiaramente le condizioni di lavoro. E su quelle terre è ormai da troppo tempo che si attendono delle risposte concrete.