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Si è svolta mercoledì 31 maggio una riunione straordinaria del Consiglio Direttivo della Associazione Comuni del Moscato per discutere la recente errata comunicazione che i media hanno offerto relativamente al sequestro di vini prodotti con mosti di Moscato provenienti dalla Moldavia. Attraverso i vari articoli usciti su edizioni cartacee e on line e interessando quindi agenzie, blog e la comunicazione cosiddetta social, il caso ha sollevato una campagna informativa certamente negativa per l’intero comparto, posto in evidenza per colpa di una singola azienda i cui responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria competente per “frode nell’esercizio del commercio” e “contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origine di prodotti agroalimentari”.
Il caso ha destato la preoccupazione delle aziende vinicole del territorio che esportano in tutto il mondo, soprattutto quelle presenti nei Comuni di S. Stefano Belbo e Canelli, citati negli articoli. Queste infatti hanno avuto riscontro dell’eco della notizia - che in sostanza tira in ballo la qualità produttiva di un territorio allargato e addirittura la menzione Unesco - sui mercati stranieri, così importanti per il comparto Moscato soprattutto in questo delicato momento che colpisce la vendita e la produzione.
Dopo che, nei giorni scorsi, già i Comuni di Canelli e S. Stefano Belbo hanno intrapreso azioni “riparatorie” per salvaguardare la qualità e la serietà del lavoro dei nostri produttori, anche l’Associazione dei Comuni ha deciso di unirsi al processo che intende ottenere una larga smentita da ogni organo di informazione oltre alla rimozione di ogni notizia che ha offerto una errata interpretazione dell’attività giudiziaria e fiscale avvenuta. La seduta svoltasi a S. Stefano Belbo ha trovato uniti nella decisione tutti i membri del Consiglio Direttivo di questa Associazione che si sente chiamata in causa per difendere e tutelare il proprio territorio. A procedere per i singoli Comuni e per l’Associazione sarà lo studio legale Merlo di Canelli.