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L’annuale incontro santostefanese del “Moscato nuovo in festa” si è rivelato, come solitamente accade, un interessante salotto allargato di conversazione. Il pubblico non è mancato ad ascoltare i relatori che hanno esposto un aggiornamento sulla situazione del comparto e soprattutto hanno affrontato il tema della giornata che riguardava l’impegno e il futuro dei giovani sulle colline del nostro Moscato. Il direttore del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti, Giorgio Bosticco, ha ancora una volta snocciolato i numeri del mercato, svelando novità positive per la vendita dell’Asti (+600 mila bottiglie) ma soprattutto per il Moscato tappo raso che si conferma una qualità ricercata. Si evidenzia una ripresa del mercato russo e segnali positivi anche dalla Cina, dove il mercato dei nostri prodotti si sta aprendo: ad oggi, tra Moscato d’Asti e Asti si vendono 1 milione di bottiglie.
Bosticco ha poi annunciato l’intenzione di valutare l’apertura di un bando che dovrebbe prevedere la disponibilità di nuovi 100 ettari per la produzione, magari da rivolgere proprio ai giovani under 40, ma sulla questione c’è ancora un po’ di discordanza: lo stesso presidente del Consorzio, Romano Dogliotti, ha rivelato nell’occasione i suoi dubbi. Con l’intervento di Massimo Forno di Confagricoltura Asti si è entrati nel merito del discorso giovani: il quadro vede una diminuzione delle aziende ma non degli ettari e i giovani nell’astigiano sono pochi, poco più del 10%; c’è quindi una realtà agricola ferma, che non investe e accede poco ai bandi del PSR. All’orizzonte poterebbe esserci il rischio che i giovani lascino il lavoro della terra, magari vendendo gli impianti e trasformando le colline in gerbidi. Interessante la presentazione dei dati di Luigi Genesio Icardi, presidente dell’associazione che raggruppa i Comuni del Moscato e sindaco di Santo Stefano Belbo: le immagini proiettate hanno offerto una comparazione di dati tra il 2010 e il 2017 del mondo agricolo regionale; nel 2010 le presenze sotto i 40 anni era del 14%, percentuale che è scesa all’11% nel 2017, mentre sono aumentati gli over 65 anni dal 34% al 40%. La proiezione focalizzata sul territorio di Santo Stefano Belbo offerta da Icardi rivela dati molto simili a quelli regionali ed evidenzia quindi un importante aumento della popolazione anziana: dati che certamente impongono una seria riflessione.
Non ci sono stati aumenti significativi di insediamento e i giovani lamentano pubblicamente le difficoltà riscontrate, chiedendo aiuto concreti alle istituzioni e al sistema.
Giovanni Bosco ricorda la storia del Cepam, che annualmente organizza questo incontro, e il fatto che fin dalla nascita il sodalizio ha inteso spronare proprio i giovani e soprattutto la cultura di questa splendida realtà agricola. L’enologo Lorenzo Tablino ha infine offerto un bel spaccato di storia raccontando un fatto inedito del 1944, quando per combattere la malattia delle viti si recuperava il rame dai proiettili dei cannoni della seconda guerra. Per quanto riguarda l’Asti Secco, tutti d’accordo sulla qualità e la buona partenza del prodotto e della sua campagna promozionale, molto positivo il lavoro che stanno facendo le cantine che per prime hanno puntato su questo nuovo prodotto; unico neo, i prezzi sugli scaffali che in qualche caso sono troppo bassi e ciò non giova al mercato. Avviamoci alle feste con tanta fiducia, i risultati concreti li troveremo nella prossima primavera.