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In un incontro convocato d’urgenza a Canelli, il direttivo della Associazione Unesco ha svelato la buona notizia giunta da Roma relativamente alla candidatura dei territori di Langhe, Monferrato e Roero a Patrimonio dell’Umanità. L’Icomos, organismo tecnico che si occupa di vagliare i progetti delle candidature, ha infatti dato il suo parere positivo e ha parlato di “esempio eminente di rapporto tra l’uomo e il territorio” rendendo così in discesa la strada verso il riconoscimento ufficiale previsto per fine giugno.
A dare per primo la notizia è stato l’alessandrino Gianfranco Comaschi, presidente della Associazione, dichiarando che, con questo importante sviluppo, alla speranza si aggiunge la fiducia per un risultato finale che è sempre più vicino e che ha grande valore per il nostro territorio. L’assessore regionale Giovanna Quaglia interpreta la notizia come una conferma del buon lavoro svolto dalle istituzioni di ogni livello e da tutti gli operatori delle zone interessate, ricordando che l’eventuale riconoscimento sarà un rilevante valore aggiunto in vista dell’Expo 2015. il direttore della associazione Roberto Cerrato ha ricordato l’iter che ha percorso questa candidatura fin dalle fasi iniziali, compreso lo stop di due anni fa e il ridimensionamento della proposta nuovamente presentata. Giuseppe Rossetto invita a individuare una prudente soddisfazione pur constatando che il giudizio positivo dell’Icomos avrà un peso importante e che il valore universale della candidatura è stato effettivamente riconosciuto.
La vicepresidente della Associazione Unesco Annalisa Conti ha rimarcato il fatto che la candidatura di Langhe, Monferrato e Roero non è stata sostenuta da un percorso politico particolare ma è un risultato venuto dal coinvolgimento di tutti ed ha giustamente ricordato i Sindaci che hanno fatto un passo indietro per un bene comune quando, dopo il ridimensionamento, sono state “tagliate” in modo importante molte zone inserite precedentemente. L’attuale proposta per la candidatura raccoglie 106 Comuni inseriti nelle “core zone” e nelle “buffer zone” e il territorio del Moscato è rappresentato da Canelli con le sue cattedrali sotterranee - da dove è partita l’idea della candidatura stessa - e piccole parti di territorio nel Comune di Calosso e S. Stefano Belbo. Intorno al 20 giugno molto probabilmente festeggeremo un grande riconoscimento per la nostra terra, che va rivolto alle generazioni di contadini che l’hanno preservata, coltivata e modellata.