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Dopo una lunga attesa, nei giorni di fine agosto si è nuovamente espresso il Consiglio di Stato con una sentenza che dichiara inammissibile l’ultimo ricorso della azienda Castello del Poggio di proprietà Zonin relativamente all’inserimento dei suoi vigneti di uva Moscato nel disciplinare della DOCG. Ultimo atto di una lunga storia che ben si conosce. Un ricorso che andava contro una precedente sentenza dello stesso Consiglio di Stato che confermava quanto già stabilito dal Tar Lazio dichiarando illegittimo il Decreto ministeriale del 16 maggio 2012. Tra le righe che spiegano la motivazione di quest’ultimo provvedimento si legge che “la Sentenza soggetta al giudizio di revocazione rimane sufficientemente – e definitivamente – basata sull’affermazione che il decreto ministeriale non trovava la sua necessaria corrispondenza con la proposta iniziale del Consorzio, e non la trovava perché dagli atti del Consorzio non emergeva una esplicita, precisa e chiara manifestazione di volontà riguardo all’inserimento dei terreni dell’Azienda Agricola Castello del Poggio”. Il Consiglio di Stato ha infine condannato la ricorrente al pagamento delle spese legali a favore della Associazione Comuni del Moscato, della Associazione Produttori Moscato, della Coldiretti e della Muscatellum, che si sono sempre opposte, nei giudizi amministrativi, alle richieste della azienda Castello del Poggio". Ancora una volta, dice Giovanni Borriero presidente della Associazione Comuni del Moscato, hanno prevalso il buon senso e le buone ragioni dei produttori.