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Si è infine conclusa l’ultima serie di incontri convocati con la necessaria urgenza per raggiungere l’accordo relativo alla vendemmia delle uve Moscato. Ora c’è la firma di tutti per una resa di 107 quintali ad ettaro, mentre per il blocage/deblocage si sono destinati 8 quintali. Ulteriori 5 quintali rimangono poi relativi agli aromatici. Il prezzo è stato fissato in 106.50 euro al quintale e nessuna trattenuta applicata. Sono numeri che riguardano un accordo biennale, che parte già considerando per il 2015 un prezzo di 107.00 al quintale mentre la resa si discuterà partendo dalla base dei 100 quintali ad ettaro.
Rispetto alla proposta presentata dalla parte industriale fin dalla prima delle cinque riunioni della Commissione Paritetica (resa a 110 ql/ha e prezzo di 105.50 euro al ql.), c’è stato quindi infine un rialzo del prezzo, costantemente richiesto dalla parte agricola che nell’ultima fase è apparsa meno frammentata, mentre la resa è diminuita spostando 3 quintali che sono andati ad aumentare la quota di riserva da applicare.
Un fitto lavoro è stato svolto dall’assessore regionale Giorgio Ferrero che ha incontrato più volte le diverse parti singolarmente per arrivare infine ad una necessaria intesa. La storia comunque non cambia: ogni anno si compie il balletto di numeri e parole che lasciano nell’incertezza i viticoltori fin quasi al giorno prima del raccolto, aumentandone le ansie che già arrivano dalle preoccupazioni legate all’andamento climatico determinante la quantità e la qualità delle uve.