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La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della azienda Castello del Poggio confermando in termini definitivi nell’ambito dell’Ordinamento nazionale la tesi presentata dalla Associazione Produttori Moscato d’Asti, Coldiretti, Muscatellum e dalla Associazione Comuni Moscato, attraverso il Comune di S. Stefano Belbo, già accolta dal TAR Lazio con sentenza del 18 febbraio 2013 e dal Consiglio di Stato con sentenze del 28 novembre 2014 e 27 agosto 2015, ribadendo un’ultima volta l’illegittimità di quel decreto ministeriale del 16 maggio 2012. E’ una notizia che viene accolta con favore sulle terre del nostro Moscato perché allontana la possibilità di allargamento della zona di produzione in un momento già particolare per il comparto, che sta vivendo le preoccupazioni legate al calo di mercato dell’Asti e alle relative conseguenze che influenzeranno le rese e i prezzi nella prossima vendemmia. Con questa ulteriore ed ultima sentenza si chiude in modo definitivo, come si è citato, questa lunga battaglia che ha posto di fronte l’azienda veneta Zonin e le regole di un territorio di produzione, e il successo vero e giusto, che non va dimenticato, è proprio questo: aver ottenuto il rispetto delle regole e del lavoro degli agricoltori. E’ un successo nazionale e, come si è già detto, l’azienda veneta potrebbe continuare la disputa rivolgendosi alla Corte europea. Nessuno sa se ciò accadrà ma se avvenisse, anche in quel caso, dovrebbe vincere il senso della giustizia