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Al Foro Boario di Nizza Monferrato il pubblico era molto numeroso e il faccione televisivo di Bruno Vespa ha gestito, per poco più di un’ora, il palco-salotto di questo evento voluto da Agrinsieme Moscato che, per i suoi soci, ha anche allestito l’annuale assemblea. Come in altre occasioni, apre l’incontro il presidente del Consorzio di Tutela Gianni Marzagalli con un lungo discorso inneggiante al fare squadra, seguito dalla presentazione delle cifre di mercato che riguardano il Moscato d’Asti e l’Asti condotta dal direttore Giorgio Bosticco attraverso diverse slide. Sfilano i numeri delle ultime vendemmie, si rimarca il netto distacco socio-economico dei nostri due vini, si parla del vicino esito della candidatura Unesco ricordando la core zone dedicata al nostro territorio di produzione che porta il nome di “Canelli e Asti Spumante”. L’analisi presentata indica anche e soprattutto la solita flessione del mercato italiano e la crescita in Asia dove il Consorzio sta investendo in promozione lanciando l’Asti al femminile come “la Regina delle Bollicine” per avvicinarsi alla corte mediatica e commerciale del Re Champagne.
Tra gli ospiti intervenuti al dibattito, Giorgio Mercuri (Fedagri–Confcooperative) viene chiamato in causa da Vespa sul mercato e sulle rese: lui ritiene che queste ultime debbano essere basse per mantenere alta l’asticella della qualità, conia lo slogan “cooperazione a chilometro illimitato” e cita le necessarie strategie comuni tra Consorzio e Agrinsieme. Per Dino Scanavino (Cia) si deve tutelare e conservare il mercato ma valutare anche eventuali aumenti di produzione perché non sempre conservare è positivo, mentre per l’assessore regionale Claudio Sacchetto negli ultimi anni si sono fatti buoni passi in avanti grazie anche al lavoro del Consorzio verso la Cina e ricorda che la Regione Piemonte investe più di altri verso il settore vino, anche attraverso la struttura “Piemonte Land of Perfection” che lavora in sinergia con il Consorzio stesso. Il giornalista Filippo Larganà assume la conduzione del dibattito con la partenza di Bruno Vespa: viene ora posto in risalto il valore della cooperazione e con Mario Guidi (Confagricoltura) si discute dell’impegno di Agrinsieme e del “confronto” che nella rappresentanza agricola, si dice, può solo arricchire. Si citano infine i problemi di comunicazione e la scarsa operatività delle reti internet: “meno tweet e più banda larga” diventa slogan per l’occasione e richiesta condivisa da tutti perché lo sviluppo passa ormai per la strada del web.
Il viceministro Andrea Olivero, piemontese di Cuneo, è la massima autorità statale intervenuta e si è espresso su diversi temi partendo dalla recente bufera che si è abbattuta sull’Expo e dichiarando che è il momento di mettere in luce l’intera filiera, ponendo i riflettori su un paese che lavora sulla qualità e mostra la sua eccellenza, favorendo chi lavora per un progetto comune perché tutte le associazioni devono collaborare e fare sinergia: in questo senso, per Olivero la realtà incontrata a Nizza a questo convegno è un esempio positivo. Insieme al vice ministro tutti d’accordo sulla forza di operare insieme e di pensare in grande: l’Italia deve avere più coraggio, pensare in maniera globale è fondamentale e necessario, agire da leader e mettere in atto strategie nuove. Stuzzicato (meglio punto?) da Vespa, Olivero affronta il problema di una normativa complicata e della burocrazia in agricoltura. Sulla richiesta “dare semplicità a chi vuole lavorare” scatta l’applauso della platea e il vice ministro annuncia novità sul decreto che porterà semplificazione sui controlli in agricoltura, con segni tangibili in arrivo molto presto perché c’è bisogno di più controlli per la qualità ma certamente meno burocrazia. E’ forse quest’ultimo l’argomento che ha suscitato più interesse, offrendo un sussulto ad una esposizione già ascoltata ma comunque benvenuta perché ancora una volta i riflettori erano accesi sul mondo del nostro prezioso Moscato.