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Un partecipato incontro sul Moscato

Per il tradizionale appuntamento del giorno dell’Immacolata dedicato al Moscato, il salone santostefanese del centro sociale Bruno Caccia non ha faticato a riempirsi. Anzi, complice l’insoddisfazione che viene dalla recente vendemmia, la vena polemica relativa alla bassa resa e ai conseguenti prezzi delle uve, non si è fatta attendere. All’incontro erano presenti il sindaco di Santo Stefano Belbo e presidente della Associazione Comuni del Moscato Luigi Genesio Icardi, il vicepresidente del Consorzio dell’Asti Stefano Ricagno, l'enologo Lorenzo Tablino, l’onorevole Massimo Fiorio, il direttore del Consorzio Giorgio Bosticco e in platea il presidente del CTM Giovanni Bosco: i loro interventi sono stati coordinati da Luigi Gatti, presidente del CEPAM che ogni anno organizza questo evento col titolo “Moscato nuovo in festa”. Viene segnalata l’assenza del presidente di Assomoscato, Giovanni Satragno, in lutto per la perdita della madre.

Molti i giovani tra il pubblico presente, a rappresentare le nuove generazioni di viticoltori che operano sulle colline del Moscato e in questa ventiseiesima edizione del dibattito, che ha assunto toni piuttosto importanti, gli interventi dei coltivatori non sono mancati. Il consigliere comunale di Santo Stefano Belbo, Francesco Bocchino, con delega all’agricoltura, ha illustrato le diverse iniziative che l’amministrazione sta sviluppando - ad esempio attraverso l’iniziativa “Un bicchiere di Moscato” - con la volontà di arrivare ad offrire una vetrina permanente ai prodotti delle nostre uve. L’incontro si è poi sviluppato in tre momenti e il primo è stato dedicato ai termini del contratto di quest'anno, per fare ulteriore chiarezza: a spiegare l’accordo, le parole del vicepresidente e del direttore del Consorzio che hanno evidenziato la concertazione dei lavori e i termini condivisi vista la situazione di mercato. Giovanni Bosco non si sente però parte del coro, non ci sta alle trattenute pagate dai contadini per la promozione e invita a entrare tutti in Consorzio per fare in modo che il cuore della parte agricola, cioè i coltivatori, possano essere protagonisti nelle scelte.

Giorgio Bosticco si ritiene d’accordo ad un generale rinnovamento e al coinvolgimento di facce nuove nel comparto ma slegate da ogni critica, polemica o provocazione spesso radicate nel passato, per lavorare soltanto in modo costruttivo e con i toni bassi di una giusta misura, dicendosi disposto a lasciare lui stesso il posto che sta occupando. Bosticco spiega poi i motivi per cui non esiste più la vecchia Commissione Paritetica, messa da parte per la nota questione dell’Antitrust e informa della costituzione di una commissione per la gestione del fondo-promozione in cui compaiono anche le organizzazioni sindacali, l’associazione dei produttori e l’associazione dei Comuni del Moscato, per un coinvolgimento rappresentativo  del territorio e del comparto.

Luigi Icardi spiega la posizione della associazione che raggruppa i Comuni e ricorda che questa si è schierata attraverso gli organi di stampa e le lettere alle istituzioni contro la questione antitrust e rimarca la necessità che l’assessorato regionale riprenda il timone della Commissione Paritetica. Icardi, nel suo recente viaggio in Cina ha potuto constatare il lavoro che sta facendo il Consorzio verso un mercato potenzialmente molto importante e invita a muoversi unito per poter crescere costruttivamente. Per quanto riguarda il mercato, Bosticco spiega che il Consorzio dell’Asti insieme ad altri dell’agro-alimentare italiano ha avuto finanziamenti europei per attività di promozione negli Stati Uniti.

E’ toccato all’enologo Tablino illustrare una parentesi storica, sottolineando l’importanza della tradizione forte che possediamo e che altri non hanno: un elemento che non va dimenticato allestendo la promozione che deve partire però da una stretta unione di ogni parte del comparto. L’onorevole Massimo Fiorio registra il momento delicato che il comparto del nostro Moscato sta attraversando, spiega che stanno nascendo diversi nuovi progetti in altre aree vinicole italiane e si rischia di rimanere indietro per mancanza di compattezza e di unità d'intenti, si augura infine che le modifiche al Consorzio previste in primavera donino più equilibrio al comparto.

L’augurio essenziale è che si trovi la compattezza necessaria per poter valorizzare nel modo migliore i nostri prodotti e questo può avvenire solamente attraverso una seria e costruttiva unione. La degustazione del nuoco Moscato d’Asti ha concluso l’annuale e partecipato appuntamento.