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Forum sull'Asti Secco: un incontro partecipato e costruttivo

Ieri pomeriggio, lunedì 20 febbraio, l'auditorium della Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo era colmo di gente per il forum dedicato all’Asti Secco promosso dalla Associazione Comuni del Moscato e dallo stesso Comune di Santo Stefano Belbo e fortemente voluto dalle associazioni di parte agricola. Tra il pubblico i sindaci del territorio, diversi giornalisti, rappresentanti delle associazioni di categoria e molti produttori. A Rappresentare il Governo romano era presente il deputato Mariano Rabino, mentre i parlamentari Mino Taricco e Giovanni Monchiero, anche se assenti, hanno promesso il loro appoggio sulle azioni che si stanno concretizzando e che interessano il comparto.

Moderatore il giornalista Filippo Larganà che ha gestito gli ospiti del tavolo dei relatori: l'assessore regionale all'Agricoltura Giorgio Ferrero, il direttore del Consorzio di Tutela, Giorgio Bosticco e il sindaco di Santo Stefano Belbo e presidente della Associazione Comuni del Moscato Luigi Genesio Icardi, che con il suo saluto ha aperto il partecipato incontro. Le parole di Icardi riprendevano i motivi riportati sull'invito a questo evento, arrivato a tutti gli attori del settore e della comunicazione: i sindaci, che sono i rappresentanti dei cittadini, raccolgono le preoccupazioni del territorio, il Comune diventa come un “ufficio reclami”, ha in ogni momento il “polso della situazione” ed è doveroso farsi interpreti di una angoscia concreta che assilla i nostri contadini in vigna: la crisi del mercato del mondo Moscato ha portato a una perdita di oltre 22 milioni di euro, pari ad una riduzione di oltre il 20% del reddito d’impresa, se ciò continuasse le aziende agricole non potrebbe più sostenere i costi di produzione, considerando che tra i nostri agricoltori molti sono anziani ed hanno bisogno di assumere lavoratori esterni.

In questo quadro che disegna la situazione, il progetto Asti Secco è a detta di tutti il benvenuto, ed è stato discusso nei suoi diversi aspetti. Bosticco ha ripercorso le tappe che hanno portato a presentare la variazione del disciplinare, annunciando dell’iter che si dovrà completare: dopo il sì della Commissione Tecnica dei giorni scorsi, è già stato convocato il Comitato Nazionale Vini per il 10 marzo, dal quale ci si aspetta il parere favorevole; dovranno poi passare ancora i 60 giorni della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e se non ci saranno ostacoli dal 10 maggio si lavorerà per definire il mercato e le linee promozionali del nuovo prodotto. Nel frattempo, come già scritto, l’Asti Secco sarà già presentato alle principali fiere primaverili del settore. Giorgio Ferrero, per la Regione Piemonte, invita alla coesione e a superare ogni contrasto all’interno del comparto per difendere insieme una denominazione di origine che per un territorio è cosa preziosa; la Regione ha fatto ed è pronta a fare la sua parte accanto ai principali attori, anche investendo risorse importanti, sapendo che quello del Moscato è un settore unico che dipende da poche figure, che richiede una operatività delicata e complicata ma che accoglie una imprenditoria che funziona dove compaiono molti giovani lavoratori.

L’incontro, attraverso le diverse voci dei relatori e degli interventi dal pubblico, ha dato chiarezza ed evidenziato che la battaglia tra l’Asti Secco e il Prosecco annunciata ed enfatizzata dai giornali è invece inesistente. I numeri e la realtà del Prosecco sono cosa diversa, due mercati che non possono competere e che non giustificano una paventata “guerra all’ultima bottiglia”: il progetto intende distinguere un nuovo Asti da quello dolce, già conosciuto, e non andare contro il prodotto Prosecco; è stato inoltre ricordato che, anche dal punto di vista del marchio, il prodotto Asti Secco è inattaccabile dal punto di vista normativo e legale. Bosticco ricorda anche che per il Consorzio ora la priorità rimane il mercato dell’Asti dolce e del Moscato d’Asti e in questa direzione si sta investendo su diverse azioni, in attesa di affrontare una strategia di mercato per il Secco, che comprenderà anche il posizionamento di prezzo.

Tra i diversi interventi si cita quello di Rapallino di Coldiretti che ha evidenziato come il nuovo prodotto Secco potrebbe destagionalizzare l’attuale mercato dell’Asti e che si dovrà poi trovare un collocamento per il Moscato d’Asti Secco che è già realtà diffusa in molte nostre cantine. L’evento, che ha avuto infine grande partecipazione e un valore costruttivo e chiarificatore, si è concluso con una  apprezzata degustazione di Asti Secco.