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A Santo Stefano Belbo un sereno dibattito ha confermato la tradizione del "Moscato nuovo in festa"

Due momenti durante il dibattito.

L'appuntamento con il “Moscato nuovo in festa” si è svelato ancora una volta occasione di riflessione e di dibattito insieme ai diversi attori che operano sulla scena di questo comparto. Dopo il saluto di Luigi Gatti, è toccato al sindaco di S. Stefano Belbo Luigi Genesio Icardi aprire la serie di interventi ed affrontare due argomenti attualissimi e scottanti: il primo è l'imposizione dell'IMU sui terreni con una revisione della precedente norma che ora contemplerebbe anche una divisione a seconda dell'altitudine. Non ha senso determinare l'altitudine di un territorio comunale vitato considerando quella dove si trova il Municipio. Inoltre, si combatte e si lavora un anno per portare a casa una buona rendita che poi viene tassata con una decisione governativa ponendo in difficoltà i Comuni con tagli già decisi e comunicati successivamente agli assestamenti di bilancio. Queste le parole del sindaco di S. Stefano Belbo che ha poi nuovamente ricordato la posizione dell'associazione Comuni del Moscato, sfavorevole all'allargamento del territorio del disciplinare che andrebbe anche a colpire - producendo incolti – le zone impervie con conseguenti dissesti idrogeologici. Ada Toso, consigliere della provincia di Cuneo, da brava insegnante ha auspicato per il comparto Moscato una giusta equazione che generi positivi equilibri collaborativi. Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio di Tutela, ha ricordato l'impossibilità di qualsiasi nuovo inserimento nella zona del disciplinare senza le firme del 50% dei singoli produttori e il 66% dell'intera produzione del comparto e ha offerto notizie e riflessioni su altri argomenti: in settimana si discuterà la pressione del nostro vino che verrà portata da 2 a 2.5 Bar, mentre i dati di mercato confermano una stabilità per l'Asti e un aumento a due cifre per il Moscato (bene la Russia) che va quindi certamente considerato ragionando sui volumi necessari. Continua Bosticco, nella nuova programmazione del PSR la Regione Piemonte ha inserito opportunità per realizzare piani integrati di filiera con risorse non indifferenti per imprese e associazioni di produttori e anche i fondi OCM vino (oltre 4 milioni di euro) attraverso una azione sinergica tra l'assessorato e il Consorzio, saranno destinati a progetti di valorizzazione dei nostri vini coinvolgendo anche le grandi aziende industriali e la loro forza di mercato. Bosticco ha concluso dicendo che quest'anno si è rischiato di non trovare l'accordo in Paritetica sfiorando il libero mercato e serve quindi un nuovo modo di relazionarsi tra industria e parte agricola; l'ultimo pensiero è stato per la valorizzazione dei sorì, non più contemplata nell'ultima vendemmia ma che potrebbe realizzarsi nuovamente proprio attraverso l'inserimento nel Piano di Sviluppo Rurale.

Giovanni Bosco è ormai invece convinto che l'accordo del Moscato non serve più: oggi la Paritetica non offre più contributi a nessuno e i numeri per la vendemmia sono già dati dal mercato. Insiste invece sulla valorizzazione dei sorì e su un giusto equilibrio all'interno di un Consorzio che raggruppi tutti i rappresentanti. Giovanni Satragno, presidente di Assomoscato ha rilevato la non presenza di Agrinsieme e ha confermato che mentre l'Associazione Produttori Moscato combatte Zonin che vuole entrare nella zona del disciplinare per vie traverse, proprio Agrinsieme invita Zonin alle loro manifestazioni, evidenziando quindi una differente scelta di campo. Per quanto riguarda l'accordo, secondo Satragno quest'anno ci ha perso la parte agricola perchè poteva ottenere altre cifre e il prezzo basso è testimoniato dal fatto che l'uva è stata pagata di più. L'accordo per la vendemmia di quest'anno, che compariva anche nel titolo dell'incontro, è stato quindi uno degli argomenti più dibattuti insieme all'equilibrio che dovrebbe rappresentare la struttura del Consorzio, cosa possibile, secondo Bosticco, soltanto cambiando la legge. Battuta accolta da Massimo Fiorio, che è vicepresidente della Commissione agricoltura alla Camera dei Deputati: si sta lavorando al Testo Unico sulla vite e sul vino e si può ragionare sulla rappresentanza in Consorzio, così come si sta affrontando l'argomento della semplificazione. Sulla questione IMU, Fiorio ha ricordato la raccolta delle firme contro il Decreto del 28 novembre che hanno bloccato la partenza al 16 dicembre: si chiede di rivedere i parametri delle aree svantaggiate e i criteri come quelli dell'altitudine. La tassazione è ovviamente solo rimandata a nuova data (ad oggi, parrebbe a fine gennaio). Il finale ha visti protagonisti Lorenzo Tablino che ha esposto un escursus storico sullo spumante italiano e Stefano Ricagno che si è detto favorevole allo sviluppo dei disciplinari per aggiornarli al passo con i tempi. Serenamente animata la parte finale con Valter Bera, Giovanni Bosco, Giovanni Satragno e Giorgio Bosticco che hanno combattuto a suon di parole e brevi battute  ancora sugli argomenti risultati più dibattuti: l'accordo, la rappresentatività del Consorzio e la solita vicenda Zonin... mentre incombe questa nuova IMU. Appuntamento al prossimo anno.